Ore 22:39 del 9 ottobre 1963.
Nel neo-bacino idroelettrico artificiale del Vajont, a causa della caduta di una colossale frana dal soprastante pendio del Monte Toc (stimata attorno ai 260 mln di mq di ghiaia e terra), nelle acque del sottostante e omonimo bacino lacustre alpino avviene un imponente tracimazione dell'acqua contenuta nell'invaso, con effetto di dilavamento delle sponde del lago, ed il superamento della diga, provocarono l'inondazione e la distruzione degli abitati del fondovalle veneto, tra cui Longarone.
La morte di 1.917 persone (tra cui un bimbo di soli 21 giorni fino a Amalia Pancot di 93 anni) rendono ora questi luogi, un luogo di memoria.